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Sistemi per il controllo biometrico degli accessi

Per gestire le operazioni di “timbratura del cartellino” in maniera automatica, oppure per garantire l’ingresso ad aree riservate su base personale, una soluzione sempre più utilizzata è quella del controllo biometrico delle credenziali d’accesso.

La biometria (dal greco bìos = “vita” e métron = “misura”) è la «disciplina che studia le grandezze biofisiche allo scopo di identificarne i meccanismi di funzionamento, di misurarne il valore e di indurre un comportamento desiderato in specifici sistemi tecnologici». In termini più semplici, è quella scienza che consente di riconoscere una persona in base ad alcune caratteristiche fisiche univoche, come le impronte digitali, la retina o i lineamenti del viso. Tutti noi abbiamo avuto modo di prendere confidenza con queste funzionalità grazie agli smartphone: da qualche anno tutti i modelli di fascia medio-alta integrano il riconoscimento biometrico.

Questa moderna tecnologia può essere sfruttata in molteplici situazioni: negli ultimi anni hanno sostituito i vecchi “badge”, ossia le tessere magnetiche, per controllare gli accessi alle aziende o ad aree riservate dell’azienda stessa. Connessi a una centrale software, questi sistemi permettono anche una rapida marcatura temporale per il controllo delle presenze (la classica “timbratura del cartellino”, digitalizzata).

Esistono diverse tipologie di terminale utente: da quelli provvisti di un rilevatore di impronta digitale a quelli dotati fotocamera ad alta definizione (anche con tecnologia a infrarossi per riconoscere un volto a basse luminosità) fino ai più moderni rilevatori di retina. Questi sistemi possono essere associati anche ai classici badge RFID, tessere magnetiche o password da digitare su un tastierino.

Controllo accessi ed emergenza Covid-19

Il controllo accessi con riconoscimento biometrico, durante la fase acuta della pandemia da coronavirus, si è adattato a nuove esigenze di sicurezza e di protezione. Questo processo di adattamento si è esteso, durante l’ultimo anno, a vari settori della società e della vita aziendale, al punto che i sistemi biometrici privilegiati oggi sono, in gran parte, “a contatto zero”.

Che cosa significa tutto questo? Tra le regole anticontagio, c’è anche quella di evitare – soprattutto nei luoghi a elevato flusso ingresso e uscita come le sedi di uffici, le grandi aziende, i siti industriali, gli aeroporti, le banche – di toccare a mani nude superfici e oggetti a uso promiscuo, facili veicoli di trasmissione del coronavirus, compresi badge magnetici a strisciamento (per applicazioni di controllo accessi classico), badge o transponder per lettori RFID, maniglie, porte, lettori di impronte digitali.

Insomma, il controllo accessi più sicuro, e in regola con le disposizioni contenute nel DPCM del 15 giugno 2020, è quello di tipo biometrico, privilegiando però quei dati che si raccolgono senza contatto: si parla quindi di riconoscimento di retina o iride, riconoscimento vocale e del volto in primo piano.

Desideri maggiori informazioni? 

Se desiderate ricevere maggiori informazioni sui sistemi di controllo accessi in Sardegna o preventivi personalizzati, potete contattare Sogartech ai nostri recapiti telefonici 070.238671 – 338.2032333 – 333.3939676 oppure scrivere all’indirizzo info@sogartech.it

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