La videosorveglianza è l’attività che permette di monitorare a distanza un’area di sicurezza definita tramite l’utilizzo di apparecchiature hardware e software posizionate strategicamente per trasmettere immagini.
Lo scopo di un impianto di videosorveglianza è dunque quello di acquisire le immagini di un’area, elaborarle e trasmetterle ad un sistema di archiviazione o a un operatore umano. Gli elementi principali di un impianto di videosorveglianza sono quindi le telecamere di sicurezza atte a produrre immagini, sistemi di archiviazione, oltre ad eventuali monitor per visualizzare le registrazioni o le immagini in presa diretta.
Non c’è un limite (a parte quello dettato dal buon senso e dalla capacità gestionale degli operatori) al numero di telecamere e monitor che possono essere impiegati nel sistema: solitamente il numero di telecamere necessarie viene stabilito dopo il sopralluogo di un esperto che progetterà l’impianto in modo ottimale per coprire tutta l’area da mettere in sicurezza con il numero strettamente necessario di dispositivi.
Impianti di videosorveglianza e normative vigenti
Gli impianti di videosorveglianza sono regolamentati dalla L. 186/68 (Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici), e dal più recente DM 37/08 (Norme in materia di installazione di impianti negli edifici) e sono soggetti all’obbligo di progettazione e realizzazione “a regola d’arte”.
Inoltre, gli impianti di videosorveglianza sono soggetti ai provvedimenti del Garante della Privacy, per il rispetto della disciplina in materia di protezione dei dati personali. Secondo quanto stabilito dal GDPR (Regolamento UE 2016/679 per la Protezione dei Dati Personali), l’attività di videosorveglianza va effettuata nel rispetto del cosiddetto “principio di minimizzazione dei dati” riguardo alla scelta delle modalità di ripresa e dislocazione e alla gestione delle diverse fasi del trattamento delle informazioni ottenute dalle riprese. I dati trattati devono quindi essere pertinenti e non eccedenti rispetto alle finalità perseguite.
Normative tecniche: la serie CEI EN 62676
Le norme tecniche di riferimento per gli impianti di videosorveglianza sono rappresentate dalla normativa CEI EN 62676, che tratta otto temi di standardizzazione, dai requisiti generali di sistema, passando per i protocolli di trasmissione, fino ai metodi di misurazione della prestazioni delle telecamere.
L’obiettivo della normativa è quello di fornire le linee guida per assicurare che i sistemi di videosorveglianza, definiti con l’abbreviazione VSS (ossia Video Surveillance System), che fino a qualche anno fa erano denominati “TV a Circuito Chiuso” (TVCC), soddisfino i requisiti minimi funzionali e prestazionali che costituiscono effettivamente la “presunzione di regola d’arte”.
Secondo la normativa CEI EN 62676 i tre elementi fondamentali che costituiscono un VSS sono i seguenti:
- Ambiente video: acquisizione dell’immagine, trasmissione e trattamento, visualizzazione, analisi e memorizzazione.
- Gestione del sistema: attività di interfacciamento con l’operatore e con altri sistemi che possono comprendere, ad esempio, i comandi dell’operatore o le procedure di allarme generate dal sistema.
- Sicurezza del sistema: integrità dei dati e del sistema, segnalazione di eventuali guasti e protezione dei VSS dalle manomissioni deliberate o accidentali.
Videocamere di sorveglianza
Gli scopi funzionali di una telecamera di videosorveglianza possono essere schematizzati come segue:
- verifica: deve consentire all’operatore di ottenere informazioni dall’area sorvegliata
- identificazione e riconoscimento: deve consentire all’operatore di ottenere il riconoscimento di un individuo oltre ogni ragionevole dubbio
- osservazione: deve consentire la visualizzazione di dettagli caratterizzanti un individuo, permettendo allo stesso tempo la visione delle attività che si svolgono intorno alle persone
- rilevamento: deve consentire all’operatore di determinare oltre ogni dubbio se un obiettivo (persona, animale, oggetto) sia presente nella scena
- monitoraggio: deve consentire la visualizzazione della direzione e della velocità di movimento di individui in un’ampia area, affinché la loro presenza sia nota all’operatore.
Tutte queste operazioni saranno possibili in base alla qualità delle telecamere e alle loro prestazioni (bilanciamento dei colori, campo dinamico, sensibilità spettrale, obiettivo e sensore notturno, alimentazione di emergenza, etc). Sul mercato esistono svariate tipologie di telecamere, sviluppate per differenti tipologie di applicazioni: per questo motivo è sempre bene affidarsi a dei professionisti nel campo della sicurezza domestica, aziendale o industriale, specializzati nella protezione di beni e persone.
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