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Caro bollette in Sardegna, la proposta della CNA: credito d’imposta del 50% per fotovoltaico

In una recente indagine condotta dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA) è emerso che a cavallo tra il 2021 e il 2022 l’aumento dei costi energetici ha già ridotto significativamente gli utili aziendali per quasi un’impresa su due. In alcuni comparti, le attività cosiddette energivore, cioè quelle a forte consumo di energia elettrica e gas, l’andamento dei costi può diventare davvero insostenibile, mettendo a rischio una quota importante dell’economia regionale.

CNA ha calcolato che in Sardegna, sono oltre 700 le aziende ad alto contenuto energetico che a causa dei rincari rischiano di dover chiudere i battenti e con loro rischiano la perdita del posto di lavoro oltre 5.000 addetti.

Da qui, l’associazione avanza una proposta in una lettera aperta al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessore alla Programmazione Giuseppe Fasolino: istituire un credito di imposta del 50% per le spese sostenute dalle imprese per investimenti di impianti fotovoltaici da installare sui capannoni industriali e artigianali.

Una spesa pubblica di circa 72 milioni di euro consentirebbe a 1500 imprese di dimensionare sul tetto del proprio capannone un impianto fotovoltaico di 48 kW: questo abbatterebbe il consumo per ogni azienda del 22% e incrementerebbe del 7,5% la produzione complessiva da fotovoltaico in tutta la regione. Il risparmio energetico per il settore manifatturiero regionale sarebbe del 4,5% Per questo motivo la CNA chiede che siano stanziati nella manovra finanziaria 25 milioni di euro annui per i prossimi tre anni per l’istituzione di un credito di imposta del 50% per la produzione e l’autoconsumo di energie rinnovabili.

“L’eccezionale incremento dei costi energetici, dovuto alla particolare congiuntura internazionale, sta mettendo a dura prova il bilancio di famiglie e imprese – scrivono il presidente dell’associazione artigiana Luigi Tomasi e il segretario regionale Francesco PorcuUna politica di sostegno allo sviluppo dei piccoli impianti di autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è una delle opzioni più intelligenti ed efficaci per mitigare in maniera strutturale e nel medio-lungo periodo gli effetti prodotti dal caro energia”.

Crediti: Ansa.it

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