Bello, ambientalista e coerente con la crisi energetica che stiamo vivendo. L’albero di Natale di Roma, installato come da tradizione in Piazza Venezia, fa parlare di sé anche quest’anno, ma finalmente in un modo serio e importante.
Negli anni passati l’abete è stato battezzato “spelacchio” (data la scarsità di “verde” tra i rami), quest’anno è stato soprannominato “Fotovoltacchio”, perché l’amministrazione comunale ha deciso di installare un impianto fotovoltaico con accumulo per alimentare l’impianto di illuminazione dell’albero e quella di via del Corso.
L’impianto, nelle ore serali illumina dunque tutta l’area, mentre durante le ore diurne è in grado di immettere in rete corrente utilizzabile dai contatori collegati alla stessa cabina, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2.
Il precedente: via libera ai pannelli solari nei centri storici?
Come è ampiamente risaputo, l’installazione di un impianto fotovoltaico in un centro storico incontra quasi sempre l’ostacolo della Soprintendenza ai beni culturali, per motivazioni relative alla tutela ambientale e paesaggistica. L’installazione in Piazza Venezia a Roma, a pochissimi metri dall’Altare della Patria e affacciata sulla Via dei Fori Imperiali e praticamente visibile anche dal Colosseo, ha fatto molto scalpore proprio per questo motivo.
L’impianto fotovoltaico che alimenta “Fotovoltacchio” è naturalmente temporaneo e verrà smantellato dopo le feste, ma potrebbe costituire un precedente – o almeno dare il “La” ad una fase di discussione – per il principio di garantire il diritto di tutti i cittadini ad autoprodurre l’energia elettrica di cui hanno bisogno per i consumi familiari.

Il progresso dovrà andare di pari passo con la tutela del patrimonio architettonico: la crisi energetica potrebbe far accelerare questo processo. Fotovoltacchio, infatti, non è il primo esempio di fotovoltaico nel cuore di Roma: l’intero tetto dell’Auditorium Paolo IV in Vaticano è infatti ricoperto di pannelli solari. Sono stati installati 5.000 metri quadrati di moduli fotovoltaici, per un totale di oltre 200 kW di potenza.
Lo Stato Vaticano ha naturalmente leggi differenti da quelle italiane, ma questo precedente ha creato non poche perplessità tra tutti i cittadini romani che – a pochi metri di distanza – hanno visto bocciate le loro richieste di autorizzazione all’installazione dei pannelli solari.
Ecco perché Fotovoltacchio potrebbe essere il primo caso di fotovoltaico in centro storico su “suolo italiano” che contribuisca davvero a smuovere la situazione.
Novità per i pannelli fotovoltaici nei centri storici
La crisi energetica che stiamo attraversando ha già iniziato a modificare il punto di vista del Governo sull’installazione di pannelli fotovoltaici anche nei centri storici. Il Governo Draghi, infatti, è già intervenuto nel 2022 con misure di semplificazione, contenute tra le misure del Decreto Energia, che hanno ridotto gli adempimenti e rimosso alcuni ostacoli normativi.
È saltata, infatti, la limitazione contenuta nel vecchio testo del comma 5 (dell’art. 7-bis del dlgs 28/2011), che prevedeva l’autorizzazione in caso di intervento sui tetti di tutti i centri storici (art. 136, comma 1, lett. b) del dlgs 42/2004), che rimane solo per gli edifici dei centri storici oggetto di vincoli ministeriali (“individuati ai sensi degli articoli da 138 a 141”) che, come è noto, rappresentano solo una piccola parte dei centri storici dei comuni italiani. In breve, è sufficiente che l’edificio non sia oggetto di vincoli in maniera espressa dal Ministero dei Beni Culturali.
Il tuo impianto fotovoltaico in Sardegna

Installare in Sardegna un impianto fotovoltaico certificato oggi è possibile, grazie a Sogartech. Contattaci ai nostri recapiti telefonici 070.238671 – 338.2032333 – 333.3939676 oppure scrivi all’indirizzo info@sogartech.it